I campi della conoscenza non si trovano, si creano.

Jerome Bruner


 MOTIVAZIONE

- FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DOCENTI

- LABORATORIO DI MUSICA

La musica e l’educazione musicale nell’arco formativo della scuola dell’obbligo coprono solo una parte marginale del percorso affrontato dagli alunni.

Troppo spesso gli insegnanti svolgono un lavoro meritorio ed esemplare ma raramente collegato. Ogni docente sviluppa e coinvolge gli alunni attraverso le proprie conoscenze, inevitabilmente privilegiando ora solo l’esperienza pratica (canto, uso dello strumento, abilità motoria e gestuale) vissuta come sequela di brani musicali e giochi isolatamente disgiunti, ora solo l’esperienza teorico percettiva (ascolto, conoscenza di vari repertori musicali, lettura, grammatica della musica).

Il compito più complesso è senza dubbio il collegamento tra i due aspetti didattici della musica: fare e saper fare, ascoltare e saper ascoltare.

Nonostante la motivazione all’aspetto pratico dimostrato dagli alunni, il percorso formativo è per certi versi incompleto proprio perchè manca dell’aspetto analitico e critico.

Il percorso di ascolto e conoscenza  dei vari modi di fare musica, (etnica, jazz, blues, classica, contemporanea, di consumo) quando è lontano dalla viva esperienza pratica, può indurre il bambino, il ragazzo, lo studente ad un inevitabile allontanamento e talvolta completo rifiuto dei numerosi aspetti di un fenomeno musicale.

 

 


IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA

Un’aula di musica pienamente attrezzata come precisamente descritto nella circolare ministeriale N. 198, Progetto speciale musica - Leggen. 440 / 97, diventa l’ideale sussidio didattico per favorire una sempre più viva esigenza di formazione ed aggiornamento per le educatrici, le maestre ed i professori. Allo stesso tempo il laboratorio di musica, se pienamente attrezzato, diventa un luogo dove apprendere ed instaurare rapporti con la musica diretti, concreti e produttivi.

 

 


CONSIDERAZIONI

Da qualche anno ormai centinaia di scuole ad indirizzo musicale, corsi e centri musicali, pubblici e privati, in tutta Italia insegnano la lettura e l’avvio alla pratica strumentale con programmi e metodologie alternative ai tradizionali conservatori di musica.

Gli studenti d’altro canto concepiscono sempre più lo studio della musica come hobby o come momento di aggregazione e divertimento (vedi il fenomeno del karaoke, e programmi televisivi). Per questo motivo un percorso formativo nella scuola dell’obbligo dovrebbe privilegiare, in questo senso, un approccio allo studio della lettura, della grammatica e dell’analisi musicale piacevole e fattivo, con continui esempi pratico operativi, eterogenei e orecchiabili. Lettura ritmica, melodica, e degli accordi nella musica dovrebbero essere sulla stessa lunghezza d’onda delle attività strumentali.

Purtroppo, raramente lo studente identifica la teoria e la pratica strumentale come materie complementari e, senza una solida preparazione di base, si ritira dopo breve tempo dai corsi di musica attraverso non poche frustrazioni.

L’attività di ascolto e di analisi è troppo spesso lasciata all’improvvisazione, slegata nei modi e nelle attuazioni tra le diverse scuole (primaria e secondaria), svincolata dalle attività pratiche.

 

 



FORMULAZIONE SCIENTIFICA DELL’IPOTESI DI LAVORO

Gli educatori sono sempre più motivati a svolgere corsi di aggiornamento  dove gli stessi insegnanti diventano classe ed apprendono così esperienze e percorsi didattici difficilmente dimenticabili proprio perchè acquisiti direttamente e concretamente. 

 

 

 


FORMAZIONE

I corsi di formazione e aggiornamento, i percorsi didattici attuati in orario curricolare con le classi ed extracurricolare con i laboratori specifici terranno conto delle tematiche generali qui sotto citate. 


 

 

Attività creativa

- attività gestuale

- pratica vocale

- pratica strumentale

- analisi musicale

- musica d’insieme

- drammatizzazione

improvvisazione, composizione

 

Gli educatori sono sempre più motivati a svolgere corsi di aggiornamento  dove gli stessi insegnanti diventano classe ed apprendono così esperienze e percorsi didattici difficilmente dimenticabili proprio perchè acquisiti direttamente e concretamente. 


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